Di Martina Abagnale –
Because a CAT is a translator’s best friend
Come ogni professionista che si rispetti, anche il traduttore utilizza vari strumenti per il suo lavoro. Dizionari, glossari, guide di stile… e gatti.
Che cos’è un CAT?
CAT è l’acronimo di Computer Assisted Translation, un tipo di software che racchiude in un unico ambiente varie funzionalità, come servizi di controllo qualità, glossari, memorie di traduzione e altro. I CAT tool non si basano sulla traduzione automatica (pensa a Google Translate), ma aiutano il traduttore nella sua attività.
I software più popolari al momento sono SDL Trados Studio e memoQ, entrambi a pagamento, ma esistono decine di altri software, tra cui anche varianti gratuite.
Come funziona un CAT?
Ecco come appare una traduzione all’interno di un CAT.
Il testo da tradurre è diviso in frasi (chiamati “segmenti”) allineate a sinistra dello schermo. Per ogni frase il traduttore inserisce il corrispettivo nella lingua d’arrivo sul lato destro.
La vera rivoluzione dei CAT è la possibilità di creare memorie di traduzione, vale a dire banche dati contenenti tutti i segmenti e le relative traduzioni a cui un traduttore ha lavorato. In questo modo, se in futuro il traduttore si troverà a dover tradurre qualcosa di molto simile o addirittura uguale, avrà già a disposizione le traduzioni precedenti. Le memorie di traduzione (chiamate anche “TM” che sta per Translation Memories) offrono due grandi vantaggi: innanzitutto permettono maggiore uniformità e coerenza nel testo, perché la stessa frase viene tradotta sempre allo stesso modo. Ciò è molto utile quando il traduttore deve usare una parola specifica e non un suo sinonimo (per richiesta del cliente, ad esempio), oppure quando si trova a tradurre testi che contengono molte ripetizioni.
Il secondo vantaggio è l’aumento della produttività. Il tempo, si sa, è denaro, e riuscire a tradurre più velocemente è un ottimo motivo per cominciare a usare un CAT tool. Oltre a diminuire i tempi di traduzione recuperando i segmenti già tradotti, i CAT facilitano anche le operazioni di controllo, segnalando quando una frase non è stata tradotta o quando una data o numero non corrispondono al testo originale. Infine, i CAT riducono significativamente i costi di formattazione del testo, perché generano automaticamente un file (tradotto) con la stessa formattazione del testo originale, indipendentemente dal tipo di file.
Non tutti i tipi di testo, però, si prestano a essere tradotti con un CAT, infatti sono soprattutto i traduttori di testi tecnici e specialistici che traggono benefici maggiori da questa tecnologia.
Utilizzare (bene) un CAT è un requisito fondamentale per un traduttore che si affaccia sul mercato del lavoro. Nel prossimo articolo vedremo da dove si comincia.
Articolo molto chiaro e utile.
Grazie!
Attendo il prossimo…
Ad meliora et maiora semper!!!