Di Daniela Lamanna –
Negli ultimi anni la lingua italiana è stata spesso accusata di essere sessista, tanto che in linguistica si sono aperti dibattiti volti a combattere il sessismo di genere nell’ambito dei sostantivi che designano una professione. I cambiamenti socioculturali, le diverse politiche di genere e l’apertura ad un mondo sempre più globale, soprattutto grazie all’uso degli svariati social network esistenti, hanno portato gli utenti ad usare la lingua in maniera del tutto nuova, diffondendo così un uso più attento del genere e talvolta la coniazione di termini di genere femminile là dove esisteva solo il genere maschile.
Lingua e genere sono da sempre aspetti connessi, e ogni lingua ha il suo specifico comportamento in merito alla categoria grammaticale del genere. In italiano, ad esempio, ogni sostantivo ha una connotazione di genere, pertanto qualsiasi sostantivo deve necessariamente prendere uno dei due generi esistenti. Inoltre, articolo ed aggettivo riferiti al sostantivo devono concordare necessariamente per genere oltre che per numero. La lingua italiana, quindi, presenta sostantivi maschili, e sostantivi femminili che si formano grazie a diversi modi. Sono ben pochi quei sostantivi che vengono usati indistintamente per l’uno o per l’altro genere.
Ma cosa succede nelle altre lingue? Esistono certamente lingue che hanno un comportamento simile all’italiano (come ad esempio il francese), ma esistono anche lingue dove esiste un terzo genere cioè il neutro (ad esempio il tedesco) e lingue come l’inglese i cui sostantivi non possiedono alcuna differenziazione di genere. Quest’ultima avviene, infatti, solo ed esclusivamente utilizzando un altro sostantivo.
Tutto questo ha ovviamente un impatto importante sul lavoro dei traduttori, che può addirittura creare dei problemi di traduzione. È bene, quindi, porsi una domanda: come comportarsi durante il processo di traduzione? Normalmente durante il processo di traduzione lo scopo è trovare il miglior traducente nella lingua di arrivo, per cui tenendo in considerazione gli altri elementi del testo che ci permettono di dedurre il genere, verrebbe naturale tradurre il sostantivo inglese ‘egyptologist’ o con ‘egittologo’ o con ‘egittologa’. Fin qui, nessun problema. Ma come comportarsi quando il contesto non permette di dedurre di che genere sia la persona a cui ci si riferisce? Prendiamo, ad esempio, la seguente frase, in cui tra l’altro ‘egyptologist’ funge da aggettivo sostantivato: “Your egyptologist guide will let you discover the secrets of ancient Egypt”. Nessun elemento consente a me traduttrice di capire se la persona in questione sia di sesso maschile o femminile. D’istinto, pensando alla lingua italiana, verrebbe facile tradurre: “La tua guida egittologa ti farà scoprire i segreti dell’antico Egitto”. Facile, no? E invece non lo è, poiché si indurrebbe i lettori che usufruiranno del servizio a pensare che la guida che li accompagnerà sarà una persona di sesso femminile. È proprio qui che bisogna prestare attenzione e cercare di risolvere efficacemente la problematica che si presenta perché in italiano la professione di guida turistica è sì espressa da un sostantivo di genere femminile, ma viene usato indistintamente per riferirsi sia ad una persona di sesso maschile che di sesso femminile. In questo caso specifico, quindi, il problema non è tanto il sostantivo femminile ‘guida’ in sé, quanto l’aggettivo che, dovendosi accordare al genere, designerebbe necessariamente l’uno o l’altro genere.
Quel che sembrava in apparenza facile, si rivela non esserlo in nome della gender equality. Sono sempre di più, infatti, i clienti (che siano agenzie o privati) che chiedono di prestare attenzione al rispetto della gender equality, e di restare neutrali. Ed è proprio qui che scatta il rompicapo per i traduttori. Rifacendoci all’esempio precedente, nella frase “Your egyptologist guide will let you discover the secrets of ancient Egypt” l’unica soluzione al problema di traduzione che si presenta è ricorrere ad una perifrasi, traducendo così “la tua guida esperta in egittologia ti farà scoprire i segreti dell’antico Egitto”, evitando il problema della scelta tra ‘egittologo/egittologa’ e della designazione di un genere specifico. In fondo, nessuno può darci la certezza che di fronte a noi possiamo trovarci un uomo o una donna, pertanto è doveroso stare attenti a scegliere sì il miglior traducente nella lingua d’arrivo, ma anche quello che abbraccia ambo i sessi, permettendoci di essere corretti e di non escludere nessuno all’interno di una categoria, né tanto meno di essere giudicati sessisti!
Per quanto possa sembrare un problema di traduzione banale e di facile risoluzione, in realtà non è sempre così, e solo affidarsi a traduttori professionisti permette di ottenere delle traduzioni di buona qualità, che prestino attenzione ad ogni minimo dettaglio, evitando anche di incorrere in clamorose gaffe!