Di Silvia Stella –

Quante volte vi sarà capitato, colleghi interpreti, di trovarvi davanti a un’espressione idiomatica, a un modo di dire, a un proverbio e non avere abbastanza tempo per fornire una traduzione ottimale?

Di questo parla una sezione della mia tesi magistrale, dal titolo “L’interpretazione simultanea dal russo all’italiano: il Forum Eurasiatico di Verona”. In breve, il mio elaborato consiste nella trascrizione di dodici interventi in ambito economico sia in russo che in italiano e nella successiva analisi della resa simultanea effettuata da interpreti professionisti. Uno degli aspetti analizzati, per l’appunto, è la resa delle espressioni idiomatiche. Se questa premessa vi ha incuriositi, eccovi tre esempi estratti dall’analisi condotta dalla sottoscritta.

Le espressioni idiomatiche, i modi di dire, i proverbi sono elementi ricorrenti nel discorso, che accompagnano e talvolta alleggeriscono quanto di serio e concreto viene discusso in contesti come il Forum Economico Eurasiatico di Verona. Il rovescio della medaglia è la difficoltà che queste espressioni esercitano sul (già complesso) lavoro dell’interprete. Le espressioni idiomatiche rappresentano un ostacolo poiché spesso non coincidono tra lingue diverse, proprio perché tipiche e originarie di una determinata lingua o cultura. Da qui la necessità di un adattamento, che ha fatto scaturire più volte il dilemma della mediazione culturale dell’interprete, il quale deve decidere se optare per una maggiore aderenza al testo della lingua di partenza o LP, (descriptive equivalent) o per una maggiore idiomaticità nella lingua di arrivo o LA, (cultural equivalent) (Straniero Sergio, 1997: 238).

  • никто не хочет изобретать велосипед, никто не хочет наступать на грабли → nessuno vuole inventare la bicicletta, nessuno vuole darsi la zappa sui piedi.

L’esempio riportato mostra entrambe le possibilità sopra descritte. Sebbene un italiano capisca che in questo caso inventare la bicicletta (descriptive equivalent) stia per “inventare qualcosa che già esiste e funziona da anni”, sarebbe stato forse più idiomatico tradurre scoprire l’acqua calda (cultural equivalent). Darsi la zappa sui piedi, invece, è senza dubbio un’espressione idiomatica italiana che significa “fare qualcosa a scapito di se stesso” che se tradotto letteralmente dal russo suonerebbe come pestare il rastrello.

Può capitare, però, che di un’espressione idiomatica in LP non esista l’equivalente culturale in LA (es. 2) o, se esiste, che non venga subito in mente al simultaneista (es. 3). Di conseguenza l’interprete non avrà altra scelta che destinare al pubblico una resa più descrittiva.

  • По поводу дна всё-таки простите мне мой чёрный юмор не могу не пошутить. Знаете наверняка эту шутку казалось достигли дна – снизу постучали → Mi scusi questo scherzo per quanto riguarda il fondo. Spesso si dice che ci è sembrato di aver toccato il fondo ma però dal basso qualcuno ha bussato.
  • Как говорят в России свято место пусто не бывает. И на место которое освобождают европейские бизнесмены приходят Азиатско-Тихоокеанский регион er бизнесмены. → Come dicono in Russia non non ci può essere po- cioè un posto libero viene subito riempito. E quindi quello che viene liberato come spazio dai nostri partner europei viene subito riempito dagli uomini d’affari asiatici.

Nell’ultimo esempio l’interprete si trova in difficoltà. Probabilmente non conosce o non ricorda l’equivalente culturale di LP, ed è costretto a riformulare un proverbio che in italiano esiste ed è: “Morto un Papa se ne fa un altro”.

E voi conoscevate le espressioni sopracitate? Avreste saputo interpretarle all’istante? Avete degli aneddoti da raccontare? Commentate sotto all’articolo, sono curiosa dei vostri pareri!

L’autrice

Mi chiamo Silvia Stella. Sono interprete e traduttrice freelance di lingua russa e tedesca in combinazione con la mia madrelingua: l’italiano. Mi sono laureata col massimo dei voti in Interpretariato e Traduzione all’università UNINT di Roma, dopo aver frequentato la laurea triennale di Mediazione Linguistica e Interculturale all’università La Sapienza di Roma. Viaggiare e scoprire nuove realtà è sempre stata una mia prerogativa. Nell’arco della carriera accademica ho svolto due Erasmus in Germania (a Monaco e Magonza) e un progetto di mobilità in Russia, a Mosca. Ogni singola esperienza ha contribuito alla mia formazione personale e professionale, permettendomi di fare un salto di livello nella conoscenza delle lingue studiate, che sono oggi il mio “pane quotidiano”. Non esitate a contattarmi per ricevere maggiori informazioni:

Cell: +39 3428052269

Mail: silviastellainterprete@gmail.com

LinkedIn: linkedin.com/in/silvia-stella-siena

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *